Teramo, abusata a 13 anni dall'insegnante di canto: «Io, molestata da bambina: denunciate senza vergogna»

«Senso di colpa e paura di essere giudicata: per tanto tempo mi sono tenuta tutto dentro»

Teramo, abusata a 13 anni dall'insegnante di canto: «Io, molestata da bambina: denunciate senza vergogna»
di Teodora Poeta
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Mercoledì 1 Maggio 2024, 07:31

È riuscita a buttare tutto alle spalle dopo un percorso in salita difficoltoso che lei, però, ha potuto affrontare grazie all’immenso sostegno soprattutto di sua madre. Ed oggi che riesce serenamente a parlare di ciò che ha vissuto, una violenza sessuale quando aveva appena 13 anni da parte dell’insegnante privato di canto, lo fa per lanciare un messaggio chiaro e deciso a tutte le donne che purtroppo come lei si ritrovano vittime di questi reati: «Denunciate senza temere alcuna vergogna perché le persone che vi vogliono bene, vi resteranno vicine».

LA VICENDA

Undici anni fa, quando Paola (nome di fantasia) è stata molestata dal suo insegnante di canto, neanche lei è riuscita a raccontare quello che le stava accadendo. «Avevo i sensi di colpa, la paura di essere giudicata e il timore di una reazione da parte dei miei genitori». Che, invece, quando l’hanno saputo, le sono stati accanto, sempre. Sua madre è diventata il faro della sua vita. «Ma se tornassi indietro – conferma oggi Paola - lo denuncerei subito». Quell’uomo, che adesso è un 70enne in pensione, ha subito un processo e la sua condanna proprio recentemente è passata in giudicato con la Cassazione che ha dichiarato inammissibile il ricorso. Lui non è mai finito in carcere, Paola, però, non è andata alla ricerca di vendetta, ma di ciò che è riuscita ad ottenere: «Adesso ho chiuso il capitolo, non pensavo di aver bisogno della vittoria di questo processo in sé».
«Per tutto quello che ho vissuto, mi viene da dire che le donne non denunciano le violenze che subiscono principalmente per la vergogna e per tutte le critiche che poi ricevono, ma devono andare avanti» ammette.

Paola è una ragazza di 24 anni che lavora e studia. Quando parla mostra una maturità superiore alla sua età, dovuta probabilmente anche al percorso terapeutico che ha seguito.

SUPPORTO PSICOLOGICO

«Ho smesso appena ho potuto, ma un supporto psicologico fa bene a tutti perché alleggerisce i pesi che abbiamo». Nella sua vita fondamentale c’è stata anche un’altra figura, un insegnante di pianoforte privato. È con lui che ad un certo punto della sua adolescenza si è confidata, facendogli capire che con il precedente insegnante di canto fosse successo qualcosa di terribile. Ma gli aveva chiesto di mantenere il segreto. Poi è successo che un giorno è svenuta quando la mamma è andata a riprenderla a lezione e proprio insieme a quell’insegnante è stata accompagnata in ospedale. «È stato lui che al medico ha raccontato il mio terribile segreto e io non smetterò mai di ringraziarlo» racconta la ragazza. Dopo quel momento sono scattate anche le denunce e le vite di tutti i componenti della famiglia di Paola sono state stravolte. Loro, però, sono rimasti uniti e insieme ce l’hanno fatta. La loro forza è stata proprio questa: stringersi attorno a Paola e non lasciarla sola. «Mia madre mi è stata molto vicina – ripete spesso - È una donna stupenda che io ammiro moltissimo. Sono stata fortunata ad avere lei e la mia famiglia accanto. Loro stati la mia salvezza».

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