Auto storiche, otto su dieci sono false. Truffa sul bollo da 30 milioni l’anno

Secondo il Codacons appena il 20% delle auto certificate come storiche «sarebbe in possesso dei requisiti per ottenere il riconoscimento previsto dalle norme vigenti»

Auto storiche: otto su dieci sono false. Truffa sul bollo da 30 milioni l’anno
di Francesco Bisozzi
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Sabato 4 Maggio 2024, 23:42 - Ultimo aggiornamento: 5 Maggio, 15:01

Ci sono le auto storiche, e poi quelle che di storico hanno solo le ammaccature sui fianchi. Secondo il Codacons appena il 20% delle auto certificate come storiche «sarebbe in possesso dei requisiti per ottenere il riconoscimento previsto dalle norme vigenti, in presenza dei quali è possibile godere delle esenzioni totali, o parziali, sulle tasse automobilistiche». 

L’ESPOSTO

L'associazione ha presentato un esposto all’Antitrust, alla Corte dei Conti e al ministero dei Trasporti, denunciando anomalie che potrebbero portare a danni sul fronte erariale per «30 milioni di euro l'anno». L’80% del parco auto certificato come storico – parliamo di circa 450 mila mezzi – sarebbe composto, insomma, da furgoni e mezzi di trasporto che sono semplicemente vecchi. «Nel nostro Paese, su un totale di 40,2 milioni di auto circolanti, quelle che hanno un interesse storico e collezionistico sono circa 4,3 milioni, per un valore complessivo pari a 104 miliardi, mentre sono 553 mila le vetture certificate come storiche», afferma il Codacons. Per diventare “storica” una vettura non deve solo avere 20 anni di vita alle spalle: la carrozzeria, il telaio e il motore devono essere conformi all’originale, per esempio. Questo tipo di veicoli gode, come detto, di una serie di agevolazioni, dal bollo auto scontato (o azzerato) alle riduzioni assicurative. 
Ma com'è possibile che una vettura venga classificata come storica quando non ne possiede le caratteristiche? ll Codacons punta il dito sull'assenza di controlli nei confronti delle associazioni che gestiscono i registri delle auto storiche previsti dal Codice della strada e che rilasciano le certificazioni. 

LA MINACCIA AMBIENTALE

In molte chiuderebbero un occhio sull'originalità del motore o sul buono stato del veicolo.

In questo modo, avverte l'associazione, vengono qualificati come storici mezzi obsoleti che non solo non hanno i requisiti per entrare a far parte di questo club esclusivo, ma che sono anche altamente inquinanti e che rappresentano una minaccia per la sicurezza stradale. Un fenomeno che non va giù nemmeno ai proprietari di veicoli storici, all'origine di numerose liti giudiziarie che vedono coinvolto l'Asi, l'Automotoclub Storico Italiano.

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