Da Amatrice a Frascati, il dramma del terremoto colpisce Carlo Grossi, frascatano di nascita ma da anni in servizio all'Ares 118 dell'ospedale "Grifoni" di Amatrice. Non è in quella casa dove abitano i suoi figli quando arriva la scossa che devasta il paese.
Carlo prende e corre verso l'abitazione, insieme al suo cane, un pastore tedesco addestrato per la ricerca delle persone disperse. Trova un cumulo di macerie e comincia a scavare a mani nude, invidua prima l'ex moglie, viva ma in condizioni gravi: viene trasportata in ospedale e si salva. Poi continua a scavare, le sue mani incrociano la treccia dei capelli della figlia Anna, 21 anni. Poi una gamba del figlio, Franco, 23. Le loro vite si sono spezzate. "L'ho riconosciuto subito perché dormiva a pancia in giù, abbracciato al materasso - racconta ai soccorritori - non si sono accorti di nulla. Il terremoto è arrivato e me li ha portati via per sempre in pochi istanti".
"Di terremoti, da soccorritore (Carlo Grossi fa anche parte del Nucleo cinofilo dell'associazione nazionale carabinieri ed il cane Laga, che l'ha aiutato nei soccorsi, lo ha addestrato proprio lui), ne ho affrontati quattro. Mai avrei pensato che la tragedia potesse toccarmi così direttamente".
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