La Rai trasloca da viale Mazzini all'Eur e brinda al bilancio: «Un anno entusiasmante»

Indebitamento ridotto di 82 milioni e netto in pareggio

La Rai trasloca da viale Mazzini all'Eur e brinda al bilancio: «Un anno entusiasmante»
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Giovedì 18 Aprile 2024, 06:14 - Ultimo aggiornamento: 10:37

Ieri un Cda Rai, sul bilancio. Oggi un altro Cda Rai, sull'avanzamento del Piano industriale. Siamo agli atti conclusivi della gestione Roberto Sergio-Giampaolo Rossi. E a dispetto del clima di allarme, e anche di fake news, che si respira intorno al cavallo di Viale Mazzini, i conti aziendali non vanno male. «Abbiamo approvato - dice l'amministratore delegato, Sergio - il bilancio che conclude un anno entusiasmante, condiviso da me e dal direttore generale Giampaolo Rossi, con tutto il Cda a cominciare dalla presidente Marinella Soldi». L'ad è soddisfatto. Per un quadro che si presenta così: l'indebitamento dell'azienda è stato ridotto, la previsione era di un meno 650 milioni e invece il bilancio si chiude a meno 568, quindi con un risparmio di 82 milioni.

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Le cifre

E ancora cifre: c'è il netto consolidato in pareggio, che significa il recupero - rispetto al budget 2023 - di circa 40 milioni.

Il risultato che inorgoglisce il Settimo Piano si è raggiunto attraverso interventi gestionali e crescita dei ricavi pubblicitari. Tutti in Cda hanno votato in favore del bilancio, tranne il rappresentante dei dipendenti, Davide Di Pietro, che si è astenuto perché ha ritenuto inadeguate le risposte a certi suoi rilievi. Intanto l'assemblea dei cdr, ricordando la lunga scia di volti che hanno lasciato la tv pubblica, ha proclamato lo stato di agitazione e affidato all'Usigrai un pacchetto di cinque giorni di sciopero. Questi del Cda di ieri e di oggi (in cui si parlerà anche della cessione di quote di RaiWay) sono gli atti che chiudono la stagione della Rai presieduta dalla Soldi. «Il nostro - parola di Sergio - è un bilancio estremamente positivo e ringrazio l'intero consiglio per come ha sostenuto l'azione dell'ad e del dg in questi undici mesi complicati». Che sono stati quelli della Rai al tempo del nuovo centrodestra al potere. Adesso - prima o dopo le elezioni europee? - il Cda in scadenza verrà cambiato. Ci sarà un passaggio chiave ed è questo: la terza settimana di maggio si riunisce l'assemblea dei soci sempre riguardo al bilancio e, visto che è scaduto il mandato triennale, anche per il rinnovo degli organi sociali. Ci sono dunque le condizioni, questo il punto, per il rinnovo del Cda prima del voto europeo del 9 giugno: ma se ci si riuscirà o meno, dipenderà dalla volontà politica. Sergio, insieme alla presidente, ha voluto creare le condizioni perché non ci fosse nessun ritardo nei tempi di approvazione del bilancio e quindi del rinnovo della governance. Sul tavolo del Cda di oggi, c'è anche una questione di estremo interesse per i dipendenti della Rai e per la geopolitica romana. Riguarda la sede in cui verrà spostata, con tutti quelli che ci lavorano, l'azienda di Viale Mazzini il cui famoso palazzo a Prati ha bisogno di una radicale ristrutturazione. Si era pensato di portare la Rai, dal 2025 al 2027 quando si tornerà alla sede di sempre tutta rifatta, nel complesso ex Tim in via Oriolo Romano, sempre Roma Nord. Ma si è poi valutato che la messa in funzione di quegli edifici sarebbe stata troppo complicata. E così, il trasloco potrebbe avvenire in un'altra area: nel palazzo ex Wind, su via Cristoforo Colombo, che si trova andando verso l'Eur sulla destra poco dopo la sede della Regione Lazio. La Rai a Roma Sud? Sì. Ed è una rivoluzione, anche se durerà (al netto di eventuali ritardi nei lavori a Mazzini) per un biennio.

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Il piano

Oltre che di geografia aziendale, nel Cda di oggi di esaminerà l'avanzamento del piano industriale sia per il settore informazione, sia per la parte gestionale, sia per quella del prodotto. Mentre ieri la decisione sui palinsesti estivi ha smentito quelle che vengono considerate nel mondo Rai delle fake news. Ovvero: ci saranno le repliche delle trasmissioni di giornalismo d'inchiesta, da Report a Presa Diretta, da Far West alle Confessioni di Peter Gomez. E ancora: Federica Sciarelli non andrà affatto via dalla Rai (direzione il 9). E quanto a Fiorello, lui decide sempre ad agosto ciò che farà grande. Quando uscirà dal letargo del suo «divano» di casa «con cui ho stretto un contratto blindato» - letargo che va dall'11 maggio con la fine di VivaRai2! e arriva al primo agosto in cui Fiore parte per le vacanze in Sardegna - comincerà a pensare a che cosa fare. Intanto, ha smentito che andrà al Nove e anzi vorrebbe rifare radio dove l'ha fatta sempre.
Mario Ajello
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