Zingaretti lancia nuova campagna con Schlein: la corsa all’Europa parte da Portonaccio

Nicola Zingaretti sa di poter contare su un ampio sostegno da parte del Partito Democratico

Zingaretti lancia nuova campagna con Schlein: la corsa all’Europa parte da Portonaccio
di Gianluca Carini
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Giovedì 9 Maggio 2024, 08:54

Dal Monk, locale al Portonaccio (zona est della Capitale) da dove iniziò la sua corsa al vertice del Pd, Zingaretti lancia la sua campagna con la segretaria dem Elly Schlein. «Lo ringrazio perché dopo molte insistenze ha accettato di candidarsi», dichiara la segretaria dem accanto al suo predecessore, che guidava il partito democratico proprio durante le ultime europee.

L'evento

Il lancio della campagna elettorale dell’ex governatore ha il sapore dell’investitura ufficiale.

Oltre a Schlein, c’è il sindaco Roberto Gualtieri, la presidente dell’Aula Giulio Cesare Svetlana Celli e vari consiglieri, oltre a deputati come Andrea Casu e Michela Di Biase. «Quando abbiamo combattuto gomito abbiamo fatto la differenza», dice Zingaretti ai giornalisti, parlando in realtà «degli amici e delle amiche che in questi istanti stanno combattendo la stessa battaglia a Parigi, a Barcellona, a Praga, a Budapest» in vista del voto europeo. Ma poi rimarca nel corso del suo intervento dal palco del Monk: «Grazie Elly che è sempre la più unitaria di tutti».

Lo slogan

«Un’Europa più umana» è lo slogan che accompagnerà da qui al voto Zingaretti. Che invita a «non vergognarsi» di questa parola. «Se in Italia qualcuno deve vergognarsi della sua storia, quelli non siamo noi», aggiunge, rinfocolando lo scontro con la destra che sarà il ritornello del prossimo mese di campagna elettorale. L’ex governatore cita «i tagli della destra alla sanità, ai fondi per disabili, a quelli per il diritto allo studio». E aggiunge: «Io non critico la destra perché vogliono costruire una nuova Italia. Hanno vinto le elezioni. Ma non accetteremo che questa nuova Italia si fondi su negazione dei diritti di uguaglianza». Da lì (con tinte piuttosto cupe) il passaggio alla necessità di un’Europa più unita. Un modello che «i nazionalisti non vogliono».

Il ricordo

E poi c’è lo spazio per un ricordo personale di quando «cinque anni fa le liste le ho fatte io»: ossia la telefonata di un importante esponente politico «che mi parlò di uno scontro furioso tra Marine Le e Matteo Salvini per fare il presidente del Parlamento europeo. Ci rimboccammo le maniche e a presiedere il Parlamento alla fine fu l'uomo che mi aveva telefonato: David Sassoli».

La base

Zingaretti sa di poter contare sul sostegno di un’ampia base dem: tra i consiglieri ad esempio ci sono sicuramente la presidente dell’Aula Giulio Cesare Valentina Celli e Antonio Stampete (della neo-costituita corrente dem Radici Democratiche). Ma anche la capogruppo dem in consiglio comunale Valeria Baglio, Andrea Alemanni, Daniele Parrucci, Giammarco Palmieri, Claudia Pappatà, Yuri Trombetti, Cristina Michetelli, Giovanni Zannola e Giulia Tempesta (che è anche coordinatrice della campagna elettorale). Mentre in giunta, Zingaretti può contare sicuramente sul sostegno in particolare dell’assessore ai Trasporti Eugenio Patanè. Ma in generale, come detto, quella dell’ex governatore è un po’ la candidatura di bandiera del partito. Tanto che tra una decina di giorni il gruppo dem organizzerà un evento del partito per rilanciare ancor di più la sua corsa all’Europarlamento (dove è già stato tra il 2004 e il 2008). Sull’ex direttore dell’Avvenire Marco Tarquinio e sul sindaco di Pesaro Matteo Ricci puntano invece le consigliere Antonella Melito ed Erica Battaglia. Quest’ultima potrebbe aprire anche all’ex deputata e sottosegretaria Alessia Morani (politicamente vicina al consigliere Mariano Angelucci).

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