Atac, la trappola dei finti sconti: truffe ai pendolari, create 30 false pagine social

L'Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale raccomanda di diffidare da simili messaggi e di non cliccare mai su link di dubbia provenienza

Atac, la trappola dei finti sconti: truffe ai pendolari, create 30 false pagine social
di Fernando M. Magliaro
4 Minuti di Lettura
Venerdì 23 Febbraio 2024, 09:19 - Ultimo aggiornamento: 09:21

Siti fake, creati ad arte sfruttando la debolezza del portafogli di qualche utente del trasporto pubblico. L'esca: sconti sugli abbonamenti Atac. Ma è un tentativo di "phishing", cioè di "pesca" di dati personali o bancari degli utenti stessi. Ovviamente, tutto illegale con Atac che è la prima vittima, insieme a chi cade nel tranello, di questa truffa.

L'ultimo caso è stato sollevato su twitter dall'account Pendolari Roma Nord che ha allegato uno screenshot di una pagina con l'offerta civetta chiamando in causa Atac. Che ha immediatamente risposto specificando come si trattasse di «offerta commerciale ingannevole» e chiedendo al comitato di inviare con i messaggi privati il link della pagina.

Roma, sassi contro il bus a Tor Bella Monaca. «Un episodio a settimana»: presi di mira anche i depositi dell’Atac

L'ALERT

Per la quale c'è anche da giorni un alert dell'Agenzia per la Cybersicurezza nazionale (Acn): «Da diversi giorni è in corso sui social, principalmente su Facebook, una falsa promozione che promette di accedere ad abbonamenti annuali Atac ad un costo irrisorio.

L'offerta ingannevole è stata pubblicata attraverso diversi post sui social tramite un profilo falso (non appartenente all'azienda di trasporto locale né all'amministrazione capitolina). Lo stesso post è commentato da utenti fasulli che attestano la convenienza dell'offerta. La truffa consiste nel proporre un abbonamento annuale agevolato ai trasporti pubblici romani, per ottenere il quale bisognerebbe cliccare sul link proposto. L'Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale raccomanda di diffidare da simili messaggi e di non cliccare mai su link di dubbia provenienza. È buona regola, inoltre, contattare sempre i canali ufficiali, in questo caso di Atac o di Roma Capitale, per chiedere conferma della veridicità delle novità o promozioni in corso».

Da Natale, quando il caso è scoppiato, a oggi, Atac ha contato oltre 30 pagine social con la stessa truffa. Tutte denunciate alla polizia postale e alle stesse società che gestiscono i network, come Facebook.

CHIUDI E APRI

Ma, come dice un dirigente di Atac, «è un po' come l'angelo che voleva svuotare il mare col cucchiaio, di cui parlava Sant'Agostino»: quando di pagina ne viene chiusa una dopo la segnalazione dell'azienda, subito ne riapre un'altra». Insomma, i truffatori sanno che il rischio di essere realmente portati in tribunale, ammesso che risiedano in Italia, è basso ed è molto più remunerativo insistere nella truffa.

La risposta dell'Azienda è affidata al direttore generale, Alberto Zorzan, che spiega: «Ci siamo mossi immediatamente denunciando alle Forze dell'ordine e segnalando alla piattaforma web i fatti non appena siamo venuti a conoscenza di queste pratiche ingannevoli e ci siamo preoccupati di avvisare i nostri clienti utilizzando i nostri canali. È chiaro che si tratta di un fenomeno che tende a ripetersi. Quindi continueremo a tenere alta l'attenzione e invitiamo i clienti a fare lo stesso, utilizzando solo i nostri canali ufficiali per informarsi sui nostri prodotti e le nostre politiche commerciali».

Anche il Campidoglio invita alla massima attenzione. Dice l'assessore ai Trasporti, Eugenio Patanè: «Queste truffe purtroppo si ripetono con allarmante frequenza e come istituzioni denunciamo alle autorità e alle piattaforme social. È fondamentale però che gli utenti facciano riferimento sempre e soltanto alle pagine ufficiali istituzionali e non a quelle civetta: insomma, come spiegano gli esperti in materia informatica, quando riceviamo un'email che ci dice di aver vinto un abbonamento gratis di un anno o un'eredità o una lotteria o che servono dati per sbloccare un pacco, diffidiamo di questi messaggi. Anche se appaiono in tutto e per tutto simili per grafica a pagine ufficiali non apriamo nessun link, non forniamo a nessuno i nostri dati personali e men che meno quelli bancari».

© RIPRODUZIONE RISERVATA