PERCORSO
Nei giorni scorsi il Governo ha completato l'aggiornamento del Piano pandemico 2024-2028 da sottoporre alla Conferenza Stato-Regioni. Sono 218 pagine che ipotizzano cosa fare se dovesse ripetersi una emergenza come quella del Covid. Spiegano al Ministero della Salute: «È opportuno sottolineare come il Piano rappresenta un'evoluzione rispetto a quello precedente, indirizzato alla prevenzione di una pandemia influenzale, e potrà implementare, tra l'altro, misure concrete come il potenziamento dei Dipartimenti di Prevenzione, l'ampliamento della rete dei Laboratori di Microbiologia e Virologia, il potenziamento della ricerca».
ATTENZIONE
Sulla base delle indicazioni dell'Organizzazione mondiale della Sanità sono dieci i gruppi di virus con potenziale epidemico e pandemico: Adenovirus, Coronavirus, Enterovirus, Henipavirus, Orthomyxovirus, Orthopoxvirus, Paramyxovirus, Respirovirus, Rhinovirus e Rubulavirus. La maggior parte delle classi di microbi, si sottolinea, «può evolversi o essere manipolata in modo da causare un rischio catastrofico per l'uomo, tuttavia, i virus, in particolare quelli a Rna, sono i microrganismi che, possedendo una maggiore capacità di mutabilità genetica, possono evadere più facilmente un farmaco o un vaccino, e hanno una maggiore possibilità di diffusione e patogenicità. Questo rende i virus ad Rna la causa più probabile di una pandemia». C'è poi il tema della "malattia X", che secondo l'Oms resta sempre uno scenario per il quale tenersi pronti. Cosa prevede il nuovo piano pandemico? Vengono indicate 4 fasi per severità di impatto della malattia in caso di patogeno respiratorio a trasmissione aerea e/o droplets. Nel terzo (gravità alta) si parla di misure come obbligo delle mascherine o Dpi per popolazione generale e lavoratori, chiusura delle scuole e delle Università, misure per ridurre l'affollamento dei trasporti. Nel quarto (gravità straordinaria) c'è appunto la limitazione degli spostamenti. Si legge: in condizioni emergenziali può infatti diventare «necessario imporre limitazioni alle libertà dei singoli individui al fine di tutelare la salute della collettività». Una precisazione riguarda però la durata di tali misure: «Eventuali restrizioni alla libertà individuale - si legge - devono rimanere in vigore solamente lo stretto necessario ed essere proporzionate sia alla probabilità sia all'entità dell'evento, affinché i rischi e i danni che potrebbero derivare per i singoli individui siano contenuti e inferiori al beneficio collettivo auspicato».NODI
Viene spiegato: «L'isolamento di intere comunità o l'interruzione di attività sociali, come la scuola, possono costituire un mezzo per limitare i contagi ma anche l'esperienza del Covid ha mostrato come siano difficilmente sostenibili per lunghi periodi senza conseguenze sul benessere della popolazione e sulla sostenibilità economica».© RIPRODUZIONE RISERVATA