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La questione non è limitata alla città della moda. Il regolamento comunale per la disciplina degli autoservizi pubblici non di linea, a Roma, impone un vestiario consono, definendolo in modo dettagliato: «scarpe chiuse, camicia abbottonata, tshirt e polo e pantaloni lunghi fino alla caviglia». E anche qui, via alle sanzioni. Pochi giorni fa a un tassista in bermuda è stata comminata una multa di 85 euro. Tassisti in shorts sanzionati pure a Genova e Venezia. Molti rivendicano più libertà negli abiti, ma varie società di taxi stabiliscono un preciso dress code. La cooperativa Radiotaxi 3570, con 3700 auto nella Capitale, nel regolamento interno sollecita a evitare «durante il periodo estivo, qualsiasi tipo di pantaloni corti, t-shirt e scarpe aperte e, sempre, tute da ginnastica e felpe con cappuccio indossato» Ammesse solo le polo. Il network AppTaxi pubblica “Il galateo dei tassisti”: «Ma come ti vesti?! Anche alla guida è importante indossare un abbigliamento decoroso: sì allo sportivo, ma evita indumenti troppo casual come pantaloncini corti in estate, o troppo “trasandato” come magliette sgualcite o rovinate, sei pur sempre sul tuo posto di lavoro!».
ISTITUZIONI
Insomma, il problema c’è, si vede e non riguarda solo i tassisti. Circa un anno fa, l’8 agosto, il sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro, in bermuda, è stato allontanato dal Club Nautico Versilia, per il vestiario non rispondente al dress code. Nessun richiamo ma tante polemiche a Roma, lo scorso 26 luglio, per l’outfit dell’assessore al Bilancio Gianni Lemmetti che, all’incontro con il rappresentante speciale di Londra presso l’Ue Jeremy Browne, indossava una t-shirt dei Metallica. Il regolamento non indica cosa è vietato indossare.
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