Provo a trasmettere, nel corso dei seminari programmati, come riconoscere le nostre insicurezze e come trasformare le difficoltà in opportunità. Io sono il responsabile della mia vita perché dipende tutto da me. So che in molti potrebbero non essere d’accordo perché in alcune circostanze potremmo subire degli eventi come ad esempio un terremoto, eppure qualsiasi cosa ci accada siamo sempre i responsabili di quello che facciamo, con ciò che ci succede. Uno stesso evento, infatti, può distruggere emotivamente una persona o può magnificare quella di un altro». Il tour si intitola Leader di te stesso 2.0, una scelta che gioca sul ventesimo anniversario del libro e sull'aspetto tecnologico che segna i nostri tempi: «Le soluzioni innovative che, bene o male, caratterizzano l'età moderna hanno costretto noi tutti ad accelerare i ritmi di vita, contribuendo a metterci in difficoltà. Penso, in particolare, all'Intelligenza artificiale che sta creando preoccupazioni e timori sul futuro delle nostre attività lavorative. Se la tecnologia ci ha agevolati in tante cose, rappresenta senza dubbio un'altra fonte di stress o, comunque, un elemento con il quale confrontarsi e saper gestire. Da qui, la necessità di nuove strategie e nuovi concetti che, espressi nel libro, hanno ora bisogno di essere aggiornati». Il target di riferimento va dai 30 ai 50 anni e, per l'80%, è rappresentato da liberi professionisti: «Sono tutte persone evidenzia Re che hanno una visione diversa dalla nostra e da quella dei nostri padri. Il lavoro non viene visto più come unico motivo di vita ma si cerca, sempre più, di renderlo compatibile con il privato. Provo, nei miei seminari, ad aiutare le persone a occuparsi di ciò che vale la pena fare per ottenere questo obiettivo, a sapersi organizzare per trovare il tempo di fare ciò che si desidera. Lasciare spazio a sé stessi non significa limitare il lavoro. Anzi, chi riesce a mettere in equilibrio la propria vita è decisamente più produttivo. Più produttivo e finalmente leader».
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