Hirscher come Jordan e Phelps: ritorna in pista per vincere ancora

IL CAMPIONE SI ERA RITIRATO CINQUE ANNI FA E ORA PUNTA I MONDIALI TANTI I PRECEDENTI IN DIVERSI SPORT, MA POCHI SI SONO RIPETUTI

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di Sergio Arcobelli
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Venerdì 26 Aprile 2024, 06:10

Uno slalom alla noia. Il campione di sci austriaco Marcel Hirscher ha deciso di tornare in pista dopo cinque anni di inattività. Il suo rientro in pista, curiosamente, avverrà sotto la bandiera dei Paesi Bassi (nazione d'origine di mamma Sylvia), perché la volontà del leggendario sciatore è quella di non togliere il posto a nessuno dei suoi compagni di squadra in vista dei Mondiali casalinghi di Saalbach, il grande obiettivo - a questo punto - del vincitore di ben 8 coppe del mondo consecutive. Ski Austria ha già dato l’ok al trasferimento, adesso l’ultima parola spetta alla Fis, la federazione internazionale, che non dovrebbe porre alcun veto. «È più semplice per tutti che non gareggi per l’Austria, non volevo in alcun modo togliere risorse a tanti ragazzi, sono loro il futuro. È nato tutto in poco tempo, ora sono felice di poter cogliere un’altra occasione per vivere la mia passione più grande», ha dichiarato il 35enne salisburghese, ritiratosi nel 2019, che ha già vinto in carriera tutto quello che c’era da vincere.

I PROTAGONISTI

Hirscher è solo l’ultimo dei campioni dello sport che non hanno resistito al fascino del rientro. Ma non sempre l’ultimo ballo è andato come sperato. Nel tennis, per esempio, i ritorni sono stati spesso dei flop: dalla Seles alla Davenport, passando per la Henin, anche se il caso più eclatante è quello di Bjorn Borg. Stanco del suo rifugio dorato, il fuoriclasse svedese si ripresentò dopo sette anni con una racchetta di legno contro giocatori che, oltre a essere molto più giovani, utilizzavano racchette in grafite. Il “come back” nel tennis andò bene, invece, a Martina Navratilova: scese in campo sei anni dopo e vinse a quasi 50 anni il doppio misto agli Us Open 2006.

Fu forte il richiamo della pista per Michael Schumacher, dopo sette titoli iridati, cinque dei quali in Ferrari. Quattro anni dopo il primo pit-stop nel 2006, accettò la proposta della Mercedes, ma in tre stagioni collezionò zero vittorie e solo un podio. Andò diversamente a Niki Lauda, che uscì di scena per due anni dopo aver vinto due titoli in Ferrari, salvo poi tornare al volante di una Mclaren e conquistare il suo terzo iride nel 1984 a 35 anni. Nel nuoto, all’età di 41 anni Mark Spitz provò un incredibile rientro agonistico per i Giochi Olimpici di Barcellona 1992, in cambio di un pagamento di un milione di dollari se fosse riuscito nell’impresa di qualificarsi; ma fece un buco nell’acqua. Così come l’altro nuotatore Ian Thorpe, nel tentativo di entrare nella squadra olimpica di Londra 2012 dopo cinque anni. Quel fenomeno di Michael Phelps, invece, vinse 4 ori a Londra, si ritirò, tornò, e vinse altri 5 ori (dei suoi 23 totali) a Rio 2016. Fu un ritorno trionfale anche quello in Nba di Michael Jordan, che nel '93 lasciò dopo tre titoli con i Bulls per poi tornare a vincere altri tre anelli. Poi nel ’99 un nuovo addio e nel 2001 un secondo rientro con i Wizards, ma MJ chiuse stavolta a bocca asciutta. Fu incredibile il ritorno sul ring di George Foreman, che dodici anni dopo aver appeso i guantoni al chiodo diventò a 45 anni il più vecchio campione del mondo. Muhammad Ali invece non era più quello di prima nel 1980, quando tornò a combattere, anche perché cominciavano a emergere i sintomi del Parkinson. Infine, il fantino Lester Piggott, nove volte vincitore del Derby, si ritirò nel 1985, ma nel '90 a 54 anni risalì a cavallo e si impose nella Breeders Cup.

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