Roma, la rosa non è (più) forte. Caccia agli esterni di qualità e al bomber: così sarà il mercato

Tanti calciatori sono a fine corsa, altri non si incastrano con le idee di De Rossi

Roma, la rosa non è (più) forte. Caccia agli esterni di qualità e al bomber: così sarà il mercato
di Alessandro Angeloni
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Martedì 21 Maggio 2024, 06:00

Daniele De Rossi non ci ha ripensato, ha solo definito quello che fino a poco tempo fa non poteva ammettere: la rosa della Roma è «carente», va ristrutturata. Tanti calciatori sono a fine corsa, altri non si incastrano con le sue idee. Quando DDR parla di caratteristiche dei calciatori del futuro, fa sempre riferimento a età (giovani), alla struttura mentale (la famosa fame) e alla gamba (veloci, di corsa, che saltino l’uomo, Jeremie Frimpong, per citare un esempio, e lo ha fatto lo stesso Daniele). E se andiamo ad analizzare il parco giocatori attuale, notiamo come la spina dorsale coinvolga pochi elementi.

La spina dorsale

Proviamo: Svilar, Mancini, Ndicka per quanto riguarda i centrali di difesa, Spina è uno che a De Rossi piace, ma è a scadenza di contratto e su di lui, in sede di un eventuale rinnovo, che al momento non è in programma, pesa lo storico di infortuni che gli hanno condizionato la carriera negli ultimi anni.

Angeliño è uno che la Roma terrebbe (e terrà) volentieri: ha dimostrato di avere quella gamba di cui parla il tecnico e un piede interessante. In questi quattro mesi ha convinto e riscattarlo non è un’impresa titanica. Gli altri in lista del reparto arretrato: Rui Patricio, Celik, Karsdorp, Kristensen, Llorente e Smalling (più Huijsen, prestito secco di ritorno alla casa madre Juventus), sono tutti giocatori di cui, ad oggi, rischia di perdere, qualcuno anche contro la sua volontà (vedi Llorente). Quindi, se il colpo riesce, sarebbero cinque/sei i giocatori in entrata per coprire quei ruoli, un numero che difficilmente sarà realistico. Ma di questo parliamo e il budget oggi è di un tipo, e se la Roma dovesse finire in Champions, sarà di un altro, in tutto questo le possibilità di spesa saranno meno stringenti rispetto alle ultime sessioni. E i soldi a disposizione faranno da guida maestra per il resto del mercato, perché i giocatori da sostituire non si fermano qui. Andando avanti sulla spina dorsale, passando dal centrocampo, Pellegrini, Paredes, Cristante sono i punti fermi, ma i tre vanno puntellati: Bove c’è e potrebbe essere uno in più, ma in corso d’opera potrà pure essere sacrificato per fare cassa. Ne servirebbero almeno altri due di quel livello, non Sanches (una casella riempita a vuoto), non Aouar, che ha deluso prima Mourinho e poi De Rossi. Uno alla Folorunsho, appunto, con gamba. Altri nomi in ballo? Non li sa, nello specifico, nemmeno l’allenatore, che deve ancora mettere a punto una strategia con il nuovo ds. Idee sì, quelle ci sono, ma il mercato è fluido e oggi esiste una possibilità e domani un’altra. La Roma ha pure bisogno di ristrutturare l’attacco. Come noto, riscattare Lukaku è impresa quasi impossibile. I 43 milioni (trattabili) da consegnare al Chelsea non bastano, perché in più c’è un ingaggio monstre da definire e senza il soccorso del decreto crescita. Su Dybala il discorso è diverso. Paulo è un giocatore di proprietà della Roma, e ha ancora un anno di contratto. La clausola per uscire è bassa, dodici milioni, e alla Roma quei soldi risolverebbero poco. De Rossi vorrebbe trattenerlo e servirà un rinnovo (che scatterebbe automatico al 50% delle presenze), ma intorno a lui serve gente in grado di poterlo sostituire. Baldanzi è uno di questi. Un investimento che la Roma ha fatto a gennaio e ci crede, così come Daniele. Oltre a Baldanzi c’è El Shaarawy, uomo che dà ampie garanzie, come titolare e come riserva: un uomo buono per tutte le stagioni e occasioni (non è riuscito l’esperimento di Zalewski alto, quindi il polacco può essere ceduto e quindi sostituito). Azmoun difficilmente verrà riscattato, mentre Abraham (la Roma deve versare l’ultima rata da 15 al Chelsea) non può bastare. Serve un altro Lukaku o uno che diventi Lukaku, o giù di lì. Il percorso è lungo, la Roma ha appena cominciato, in attesa che il budget aumenti.

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