Il Vaticano sanziona il primo caso di prete troll, su X aveva offeso una vittima di abusi

Il Vaticano sanziona il primo caso di prete troll, su X aveva offeso una vittima di abusi
di Franca Giansoldati
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Giovedì 9 Maggio 2024, 10:01

Il Vaticano ha sanzionato per la prima volta un prete troll che sui social era molto attivo con commenti oltraggiosi e insopportabili verso una vittima di abusi sessuali. Padre Francisco J. Delgado, spagnolo, è stato così costretto a 'spegnersi' e  interrompere la sua attività social che andava avanti dietro l'acronimo @PadreFJD. Lui stesso ha annunciato al popolo internet e ai suoi 21 mila followers che per ordine diretto del suo superiore, l'arcivescovo di Toledo, si è visto obbligato a lasciare l'attività sulle reti e a sospendere ogni partcipazione a programmi radiofonici o televisivi. Naturalmente lui si difende – sempre via social – definendo le accuse “calunnie” e “persecuzioni”, poi sottolinea di essere sempre stato fedele a Cristo e alla Chiesa e al suo capo visibile, che è Papa Francesco. 

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La mannaia vaticana arriva ad un anno dall'uscita di un vademecum sull'uso dei social in cui, sostanzialmente si sottolineava di quanto fosse sbagliato porgere l'altra guancia: sui social è preferibile reagire con una considerazione ragionata capace di smontare la comunicazione tossica.

Davanti agli odiatori seriali che pullulano su Twitter, Facebook, Instagram le linee guida invita a seguire l'esempio del buon Samaritano.

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ntanto il periodico Religion Digital ha ricostruito tutta la complessa icenda che si è abbattuta sul primo prete troll che ha attaccato una vittima di abusi, un testimone protetto da un'indagine ancora in corso in Vaticano sulle violenze commesse in Perù dal Sodalicio de Vida Cristiana. A dare la notizia sulla punizione è stata la stessa vittima di abusi, Enrique Escardò, che sul suo profilo X aveva riferito di essere stato bloccato e poi diffamato e insultato più volte un paio di mesi fa in diversi tweet dal troll solo per essere stato vittima di Sodalicio. La storia era talmente abnorme che non poteva non arrivare in Vaticano dove hanno subito chiesto i dettagli alla vittima anticipandogli che avrebbero sanzionato il sacerdote. «Questo prete è anche complice di un altro prete spagnolo che ha abusato sessualmente di una vittima che lo ha poi denunciato. Spero che sia il primo provvedimento del genere e che accada con altri che si comportano allo stesso modo» ha aggiunto la vittima su X. 

In passato un altro prete spagnolo (Gabriel Calvo Zarraute) aveva sollevato un gran polverone per aver augurato in diretta radiofonica la morte a Papa Francesco e farlo andare al più presto in paradiso. Al momento su di lui non sono arrivate sanzioni di alcun tipo.

L'anno scorso il Vaticano sollecitato da diverse conferenze episcopali aveva pubblicato un vademecum che forniva alcune indicazioni base su cosa fare davanti a troll, haters e fake news.  «Di fronte a questa tentazione - si legge al capitolo 75 - spesso la migliore linea d'azione è non reagire o reagire con il silenzio per non dare dignità a questa falsa dinamica. Si può dire che questo tipo di dinamica non aiuta; al contrario, provoca grandi danni. Quindi i cristiani sono chiamati a mostrare un'altra via». Che fare? «Lo stile cristiano deve essere riflessivo, non reattivo, anche sui social media. Pertanto, dobbiamo essere tutti attenti a non cadere nelle trappole digitali nascoste in contenuti che sono intenzionalmente progettati per seminare conflitti tra gli utenti, provocando indignazione o reazioni emotive. Dobbiamo essere cauti nel postare e condividere contenuti che possono causare malintesi, esacerbare le divisioni, incitare al conflitto e approfondire i pregiudizi. Purtroppo, la tendenza a lasciarsi trasportare in discussioni accese e talvolta irrispettose è comune negli scambi online».

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