Nella gara fra grandi banche, Unicredit tiene il ritmo di primo della classe e grazie alle commissioni, realizza 2,6 miliardi di utile netto nel primo trimestre 2024 (+ 24% rispetto al trimestre 2023), migliora le stime per l’anno (8,4 miliardi), assicura ai soci una somma record di 10 miliardi di dividendi e buy back sempre quest’anno. «Abbiamo iniziato l’anno su basi molto solide. Siamo sulla strada giusta per continuare a raggiungere risultati eccezionali, siamo orgogliosi di rappresentare un modello nel settore», dice Andrea Orcel che completa il tredicesimo trimestre positivo. E come un mantra ripete che UniCredit continua a valutare opzioni di M&A ma mantiene il suo «approccio disciplinato» ed effettuerà operazioni solo se «battono i buyback» in termini di rendimento e creazione di valore. In mente ha sempre Mps, anche se non lo ammette. Già in apertura della borsa ieri, l’annuncio dei risultati di gennaio-marzo hanno fatto impennare il titolo del 3,6% a 36,09 euro per effetto di numeri migliori delle aspettative e la revisione al rialzo della guidance per l'esercizio in corso.
CAPITALE IN ECCESSO
«La nostra valutazione» di Borsa pari a 59,9 miliardi è «lontana dal riflettere» il valore reale dell'istituto e quindi «offre ancora un punto di ingresso attraente», ha spiegato il banchiere romano, nel corso della conference call. «Faremo tutto il necessario per portarla» ai livelli adeguati.
Si diceva che le commissioni di 2,1 miliardi, in crescita grazie ad un solido slancio commerciale, sostenuto dall’attenzione verso la clientela e alimentato dalle fabbriche prodotto, hanno favorito una performance a sei stelle con ricavi netti pari a 6,3 miliardi, in crescita del 7% e un margine di interesse quasi stabile a 3,6 miliardi.