Monache di Arpino tra preghiere all’alba e corsi spirituali on line, la clausura ai tempi di Internet: «Non possiamo vivere isolate»

Il viaggio nel monastero di Sant'Andrea dove vivono otto religiose

Le monache di Arpino tra preghiere all’alba e corsi spirituali on line, la clausura ai tempi di Internet
di Marina Testa
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Domenica 5 Maggio 2024, 01:17

La preghiera e il lavoro, come si fa da secoli secondo l’antica regola benedettina, ma ora mail e corsi spirituali on line. Così si è adeguata ai tempi di Internet la vita delle otto monache di clausura che vivono nel monastero di Sant’Andrea di Arpino (Frosinone). Hanno un’età media di 40 anni e provengono tutte dalla Romania. Tranne la madre badessa, Cristina Pirro, pilastro del monastero di clausura dal 1969. A maggio compirà 81 anni. Da giovane sentì il desiderio spirituale di ritirarsi a vita di fede lasciando un posto di impiegata nel settore della fornitura elettrica. Così da Bari arrivò ad Arpino dove risiede da oltre cinquanta anni. Ricorda bene il giorno in cui mise per la prima volta piede nella città di Cicerone: stava uscendo in processione la statua della Madonna di Loreto che è la protettrice della città.

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LA VISITA

Il monastero ha aperto le porte per una visita d’eccezione ad un gruppo di turisti accompagnati dagli operatori della Pro Loco di Arpino. È stata l’occasione anche per ammirare il crocifisso di legno di recente restaurato a cura della Soprintendenza.

L’opera sacra risalirebbe al 1300 ed è stato scoperta quasi per caso nelle stanze del maestoso edificio attiguo alla chiesa di Sant’Andrea. Era sovrapposto ad un altro crocifisso, esattamente coincidente nella forma, ma con pitture di un’epoca successiva del 1600.

Circondato da possenti e imponenti mura, il monastero assomiglia ad una fortezza sacra e sulle sue origini sono in corso studi legati al passaggio di San Benedetto e Santa Scolastica. Nella seconda metà del 1800 quando il monastero benedettino venne requisito dallo Stato e ricomprato all’asta dalle stesse religiose nel 1908. Nel giardino, curato nei dettagli, ci sono alberi da frutto, un suggestivo porticato ad arcate e un sistema di canalizzazione dell’acqua che penetrava dal costone di montagna a cui aderisce l’edificio religioso. In questo ambiente si svolge la vita delle otto monache di clausura tra antichi riti, ma anche nuove abitudini segnate dall’avvento delle nuove tecnologie.

«Le nostre giornate sono scandite da un programma definito - hanno spiegato le religiose ai visitatori - In sintesi, ci alziamo alle 5 e alle 5.45 abbiamo i salmi, alle 6.45 la lectio divina, poi la messa e le lodi. Nel pomeriggio ci sono il rosario e i vespri. I momenti di preghiera sono alternati alle ore in cui ci dedichiamo ai nostri compiti, ognuna di noi ha un’occupazione e un impegno preciso. Come la cucina oppure il giardino, o anche la manutenzione della nostra casa e la pulizia. E ci sono le pratiche amministrative. Ci dedichiamo anche alla cucitura di paramenti e alla produzione di ostie».

LE NUOVE TECNOLOGIE

I computer e Internet hanno cambiato anche la vita della clausura. «Non è più come un tempo, oggi viviamo in una società completamente diversa - hanno detto le monache - Non possiamo fare a meno di avere contatti con l’esterno, per qualsiasi attività. Dal medico, al negozio, ai professionisti, ai rapporti con gli uffici pubblici e privati. Tra l’altro le relazioni avvengono soprattutto per posta elettronica».

L’isolamento di un tempo non è più pensabile: «E poi per noi è importante seguire ciò che avviene nel mondo, sarebbe assurdo isolarsi dai fatti anche gravi che affliggono l’umanità e che sono oggetto delle nostre preghiere. Come sono oggetto delle nostre preghiere altre situazioni che ci vengono confidate e che sono al centro dei nostri pensieri. Non abbiamo la televisione, ma siamo connesse attraverso Internet e seguiamo le notizie e gli approfondimenti su TV2000. Seguiamo anche i corsi di spiritualità o di informazione monastica curati dalle università li seguiamo on line».

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