Victoria Spartz, deputata Usa nata in Ucraina vota contro gli aiuti a Kiev: «Basta assegni in bianco a Zelensky»

L'esponente repubblicana in piena corsa per la rielezione alle primarie nell'Indiana ultraconservatore: «La mia responsabilità è proteggere gli americani»

Victoria Spartz, deputata Usa (trumpiana) nata in Ucraina vota contro gli aiuti a Kiev: «Basta assegni in bianco»
di Gianluca Cordella
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Lunedì 29 Aprile 2024, 11:09 - Ultimo aggiornamento: 13:20

È’ l’unica deputata americana di origine ucraina. Ma è stata tra i membri del Congresso che hanno votato contro il pacchetto da 61 miliardi di dollari stanziato nei giorni scorsi per sostenere la causa di Kiev contro la Russia. Lei è Victoria Spartz, prima linea dei conservatori repubblicani come profondamente conservatore è lo Stato in cui è stata eletta, l’Indiana. «Basta assegni in bianco» a Zelensky, ha detto in una recente intervista, «la mia responsabilità è la protezione del popolo americano».

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Chi è Victoria Spartz

Victoria Kulheyko è nata il 6 ottobre 1978 a Nosivka, nell'oblast di Chernihiv, nell’Ucraina settentrionale, al confine con la Bielorussia. Area che all’epoca faceva parte dell’Unione Sovietica. Laureata in Scienze e un con Master in amministrazione aziendale all’Università economica nazionale di Kiev, un giorno, su un treno da Mosca verso la capitale ucraina, conosce un ragazzone di Noblesville, Jason Spartz, suo futuro marito. Nel 2000 lo raggiunge in Indiana e lo sposa.

Sei anni dopo diventa ufficialmente cittadina americana. Nel curriculum, nel frattempo, mette anche un Master in contabilità alla Kelley School of Business dell'Università dell'Indiana. Queste sue qualifiche le permettono di diventare direttore finanziario nell'ufficio del procuratore generale dell'Indiana, primo passo di quel percorso che la porterà a entrare al Senato dell'Indiana nel 2017.

La corsa alla rielezione

Spartz è attualmente in piena corsa per la rielezione alle primarie repubblicane del 7 maggio. Un’azione di rincorsa per lei che all’inizio dello scorso anno aveva annunciato la volontà di non ricandidarsi, lamentando una certa insofferenza verso le politiche di Washington e la scarsità del tempo da dedicare alla propria famiglia. Ma le quotazioni in salita di Donald Trump – per lei che proprio con l’appoggio del tycoon aveva sbaragliato le primarie del 2020, portando a casa il 40% dei voti – devono averle fatto cambiare idea.

Ovviamente le sue origini finiscono spesso nel mirino degli oppositori o degli avversari dello stesso schieramento politico. Come Chuck Goodrich, tra i suoi rivali per le primarie, che l'ha attaccata perché, a suo dire, mette sempre l’Ucraina al primo posto. Teoria smentita dalla stessa Spartz con parole dure. «Resto sempre sconvolta quando sento qualcuno che pensa che dovrei sostenere Kiev solo per le mie origini, nonostante io pensi che si tratta di soldi sprecati – ha spiegato – Le priorità per gli Stati Uniti sono altre». Come proteggere i confini meridionali con il Messico, dai quali passano le droghe illegali – Fentanyl in testa – che stanno flagellando l’America. Forse è per questo che nei suoi discorsi agli elettori sta menzionando con il contagocce la guerra in Ucraina. Concentrandosi invece sulle ipocrisie interne del partito, dove «alcuni compagni repubblicani si comportano come socialisti». Tema sul quale, più che al passato in Ucraina, si allaccia a quello in Unione Sovietica. «Combatterò la giusta battaglia», ha detto. Che non è, per lei, quella al fianco di Zelensky.

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