Roma, Avogadro-Carducci: la lite per le aule contese finisce in tribunale

Roma, Avogadro-Carducci: la lite per le aule contese finisce in tribunale
di Chiara Adinolfi
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Giovedì 9 Maggio 2024, 07:08

In via Novara 20, a pochi metri da Corso Trieste, si combatte a colpi di ricorsi “la guerra delle aule”. Così è stata definita la strana disputa che vede schierati due istituti superiori di Roma. Da una parte il liceo scientifico Avogadro, uno dei più prestigiosi della Capitale, con sede centrale in via Brenta; dall’altra l’Istituto superiore Giosuè Carducci, con percorsi che vanno dal liceo delle scienze umane al linguistico. Le due scuole si contendono gli spazi di via Novara: sei aule che originariamente avevano fatto parte delle strutture del Carducci, ma che la Città Metropolitana di Roma da sei anni ha assegnato al liceo Avogadro. Ora però l’istituto Carducci, che negli ultimi due anni ha registrato un aumento delle iscrizioni, reclama quelle aule, e ha presentato un ricorso al Tar per poterle riavere.

LA PRESIDE DELL’AVOGADRO

La dirigente scolastica dell’Avogadro, Katia Tedeschi, non vuole alimentare le polemiche, e si dice fiduciosa nel lavoro della giustizia, ma spiega: «Città Metropolitana ha solo messo in regola una situazione che di fatto andava avanti da sei anni. Da tempo chiedevamo l’assegnazione definitiva degli spazi di via Novara». E aggiunge: «Lo scorso anno siamo stati costretti a non accettare 70 studenti. Si trattava di giovani che abitavano nel quartiere e che si sono dovuti iscrivere in altre zone della città. Quest’anno siamo arrivati a 1380 studenti. Abbiamo bisogno di quelle aule. Ho già sacrificato spazi laboratoriali per consentire la didattica curricolare. Ai miei studenti ormai posso offrire solo un banco e una sedia».

I NUMERI

I numeri dell’Avogadro, infatti, sono più alti di quelli del Carducci.

Con 52 classi, il liceo scientifico registrava lo scorso anno una media di 24 alunni per classe. Il Carducci, invece, da anni aveva visto abbassarsi la curva delle iscrizioni. Una tendenza che aveva portato la Città Metropolitana a cedere all’Avogadro gli spazi di via Novara. Negli ultimi due anni, però, le iscrizioni del Carducci sono tornate a crescere, per questo la scuole vorrebbe riavere le sei aule contese. Tuttavia, con 25 classi per 533 alunni, la densità di studenti resta ancora nella norma, con una media di circa 21 alunni per classe.

CITTÀ METROPOLITANA

Sulla base di questi numeri, Città Metropolitana ha quindi deciso di affidare definitivamente gli spazi di via Novara all’Avogadro, impegnandosi però a trovare nuovi locali anche per il Carducci. «Abbiamo già completato lavori per 700mila euro nella sede del Carducci di Villa Paganini. In più, abbiamo stanziato altri 400mila euro per nuovi spazi da adibire ad aule e laboratori, come la sede dell’ex custode a Villa Paganini - spiega Daniele Parrucci, Consigliere metropolitano - Ci eravamo impegnati anche a ricavare una nuova aula nella sede centrale di Via Asmara. Ma il paradosso è che il ricorso al Tar fa slittare tutti i lavori e, quindi, blocca anche le iniziative che avevamo già deciso di intraprendere». Inoltre, aggiunge Parrucci, «il Carducci ad oggi non ha problemi di aule, al massimo potrà essere un problema dei prossimi anni. Quello dell’Avogadro, invece, è un problema urgente e reale». Ora le due scuole, l’Ufficio scolastico regionale e la Città Metropolitana sono in attesa della sentenza del Tar, che arriverà il 19 giugno.

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