L'Aquila, bambini travolti dall'auto nel giardino dell’asilo: dopo due anni ancora insonnia e incubi ricorrenti

L'Aquila, bambini travolti dall'auto nel giardino dell’asilo: dopo due anni ancora insonnia e incubi ricorrenti
di Marcello Ianni
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Giovedì 25 Aprile 2024, 07:29 - Ultimo aggiornamento: 09:31

Prima la corsa disperata in elicottero all’ospedale “Gemelli” di Roma per le cure del caso, poi la lunga degenza, infine il disagio psicologico ancora persistente, espresso all’inizio solo attraverso il disegno.

L'Aquila, bimbi travolti da un'auto nel giardino dell'asilo: dopo due anni ancora pesanti conseguenze psicologiche

Si è aperto ieri presso il Tribunale civile dell’Aquila, la prima udienza e la più importante (per le conseguenze sanitarie riportate) in relazione all’incidente del 19 maggio di due anni fa all’interno dell’asilo “Primo maggio” in via Salaria Antica Est, dove sei bambini furono investiti da un’auto che si era sfrenata.

Di questi per il piccolo Tommaso D’Agostino non c’era stato nulla da fare. Per uno dei cinque minori feriti, una bambina rumena di 6 anni, assistita dall’avvocato Guido Alfonsi del Foro dell’Aquila, il processo si è aperto ieri con una richiesta di danni per 400mila euro, somma spalmata tra la stessa minore (Maria, nome di fantasia) suo fratello di un anno più grande (presente al momento dell’incidente ed illeso) ed i genitori.

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Trasferita in eliambulanza al “Gemelli”, alla bambina le era stata diagnosticata una frattura regione parieto occipitale destra. Prognosi 50 giorni. Il 31 ottobre dello stesso anno, Maria ha lasciato l’ospedale per essere sottoposta a un lungo percorso psicologico dal quale né lei, ne suo fratello nè i genitori sarebbero guariti. La bambina nel corso degli incontri avuti evidenziava un vissuto d’ansia e di timore che hanno richiesto all’inizio, la presenza della figura materna dalla quale non voleva staccarsi. All’inizio ha cercato di evitare qualsiasi confronto con quanto vissuto in riferimento all’evento traumatico nel quale si è trovata coinvolta e per colloquiare ha utilizzato il disegno. Una bambina affetta da sentimenti di rabbia, paura e forti timori su sé e i suoi familiari anche perché rimasta particolarmente colpita dalla morte di Tommaso «che richiama e cerca», evidenzia l’esperto nella sua relazione.

Sul fratello a giudizio sempre di un esperto psicologo presenta «disagio emotivo, rivela ansia e una difficoltà nel controllo della propria personalità. In modo particolare rivela la presenza di sentimenti di rabbia a cui fanno seguito però sentimenti riparatori. Il piccolo attraverso il gioco, i disegni e le favole esprime segni di un disagio che possono essere collegati all’incidete a cui ha assistito».

Nell’atto di citazione viene evidenziato come «entrambi i bimbi hanno manifestato una condizione di insonnia con incubi e paura di abbandono o di allontanamento dai genitori. La piccola ancora oggi necessita di dormire con i genitori a causa degli incubi mentre il fratello ha sviluppato un comportamento oppositivo e pieno di rabbia con idee di morte».

Spazio infine ai genitori «i quali si sono trovati ad affrontare tale tragedia con l’orrore perdurato per oltre sei mesi di non risolvere le problematiche fisiche di Maria la quale è stata per tale periodo costantemente monitorizzata e sottoposta a terapie».

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