Istat: nuovo record di occupati. Sgravi al Sud, trattativa a Bruxelles

In un anno 425mila assunzioni, 70mila in più soltanto a marzo. Crescono i contratti stabili

Istat: è nuovo record di occupati. Sgravi al Sud, trattativa a Bruxelles
di Giusy Franzese
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Sabato 4 Maggio 2024, 00:57 - Ultimo aggiornamento: 08:49

Sono tanti, come mai finora. Ma soprattutto sono di qualità. I nuovi dati Istat sull’occupazione in Italia mostrano un trend del mercato del lavoro più che positivo. Che va avanti ormai da due anni. A marzo l’asticella dei lavoratori è arrivata a 23 milioni e 849 mila persone, facendo salire il tasso di occupazione al 62,1% (+0,2 punti). È un record a livello di numeri assoluti e anche di percentuale. Non solo. I dati ci mostrano qualcosa di ancora più rilevante: le nuove assunzioni sono stabili, a tempo indeterminato, “permanenti” come le definisce l’Istat. Non è il posto fisso di antica memoria, cancellato dal Jobs act di Renzi. Ma di certo non è il lavoro precario, fatto di contrattini di qualche mese se non addirittura di qualche settimana.

Dal confronto su base annua (marzo 2024 rispetto a marzo 2023) emerge infatti un saldo positivo per 425 mila nuove assunzioni (+1,8%), un risultato che è la sintesi all’interno del lavoro dipendente di un forte incremento dei rapporti stabili (559 mila, +3,6%) e di un calo del 6% dei contratti a termine con 180.000 posizioni in meno (a marzo rispetto al mese precedente, invece, c’è stato un lieve aumento di questa tipologia contrattuale, +6.000 unità).

Sono in crescita anche gli autonomi (+46 mila). In un solo mese (marzo su febbraio) il progresso è stato di 70.000 nuovi posti di lavoro (+0,3%) di fatto equamente distribuiti tra uomini e donne (+36.000 i primi, +34.000 le seconde). Il divario tra i generi resta comunque marcato, con un tasso di occupazione per gli uomini al 71,1% e per le donne al 53%.

Lavoro, a marzo tasso di occupazione record al 62%: 400mila occupati in più rispetto al 2023

Meno disoccupati


Contestualmente all’aumento del numero degli occupati, scende anche il tasso di disoccupazione, che si attesta al 7,2%, cosicchè l’esercito dei senza lavoro si riduce di 53.000 unità. Per trovare un tasso disoccupazione ai livelli attuali bisogna tornare ai due/ tre anni precedenti la grande crisi finanziaria del 2008. Scende anche il tasso di occupazione giovanile, che comunque resta a un livello decisamente alto (20,1%, -2,3 punti rispetto al mese precedente). Il tasso di inattività rimane stabile al 33%.

Soddisfatto il governo, che però - come sottolinea la ministra del Lavoro, Marina Calderone - «non si accontenta dei buoni risultati». : «Siamo convinti che le politiche attive, e non il vecchio assistenzialismo fine a se stesso, possano contribuire a ulteriori miglioramenti per garantire il benessere delle famiglie italiane» dice la ministra. Che promette: «Continueremo a sostenere l'ingresso nel mondo del lavoro soprattutto dei giovani e delle donne, di qualsiasi età, con incentivi importanti, mirati in particolare all'aumento dei contratti a tempo indeterminato e all'autoimpiego, ossia al fare impresa, lavoro autonomo e libera professione. Continueremo anche a intervenire per ridurre i divari territoriali e aiutare i lavoratori svantaggiati e quelli delle aziende in crisi».

Il nuovo decreto/ La scommessa sul lavoro che giova all’economia

All’opposizione che denuncia «il taglio degli incentivi per la decontribuzione al Sud», misura in scadenza a giugno, replica il ministro Raffaele Fitto: «Chi sostiene che il Governo non vuol confermare la decontribuzione è in evidente malafede» oppure non conosce le procedure europee. Si tratta infatti - ricorda - di una misura istituita con la legge di Bilancio 2021 «che nasce per contenere gli effetti del Covid sull'occupazione e per tutelare i livelli occupazionali in aree con gravi situazioni di disagio socioeconomico». La misura è cofinanziata da risorse nazionali ed europee e «necessita di periodiche autorizzazioni della Commissione europea, configurando un aiuto di Stato». Il governo - assicura Fitto - «avvierà un negoziato con la Commissione europea per verificare nuove modalità possibili di applicazione della misura 'decontribuzione Sud' in coerenza con la disciplina europea ed al di fuori delle misure straordinarie del temporary framework».

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