Valerio, ecco qual è il nome dell'eroe di questa storia. Sono le 21 e 30, e ferma al capolinea di Porta di Roma - vicino all'omonimo centro commerciale - vi è una vettura della linea 435, guidata da Valerio. L'autista si accorge subito del dodicenne che, in preda al panico, richiede un suo aiuto immediato: ad inseguirlo è un gruppo formato da 8 bulli.
La vicenda
Il ragazzo supplica di salire sull'autobus al fine di proteggersi e il conducente non ci pensa due volte a porgere la mano.
«Il ragazzo si trovava lì con degli amici, poi quando è rimasto da solo, hanno iniziato ad importunarlo, arrivando persino a strappargli la felpa» riporta Valerio; e continua: «aveva il telefono scarico, gliel'ho fatto ricaricare così da poter chiamare i suoi genitori, che mi hanno ringraziato seppur senza parole». Valerio dichiara di aver agito di impulso, difatti anche lui è padre di una ragazza della stessa età della vittima di questa storia: «Viviamo in un mondo fatto di menefreghisti. Da genitore sono preoccupato». Le parole dell'eroe di questa vicenda sono chiare e concise e conclude affermando: «Non si può stare sempre a guardare altrimenti le cose non cambieranno mai».