Mentana-Gruber, l'editore mette pace e il giornalista contrattacca: «Le accuse contro di me non sono vere»

Una nota aziendale ha invitato i due al rispetto reciproco

Mentana-Gruber, l'editore mette pace e il giornalista contrattacca: «Le accuse contro di me non sono vere»
di Ilaria Ravarino
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Mercoledì 8 Maggio 2024, 22:21

«Vi raccontiamo il lieto fine della baruffa». È terminata ieri sera senza danni collaterali la “rissa” mediatica tra i due giornalisti di La7 Lilli Gruber ed Enrico Mentana, invitati ieri mattina da un comunicato dell’azienda a mantenere il «reciproco rispetto» dopo le pesanti accuse volate tra i due nei giorni scorsi (Lei: «Incontinente», lui: «Maleducata»). Intervento invocato martedì dallo stesso Mentana, seccato dalla mancata «presa di distanza» dell’azienda e arrivato ad alludere a una sua possibile uscita anticipata dalla rete (il suo contratto scade a dicembre). La nota, nove caute ed equilibrate righe pacificatrici, è stata letta ieri sera in diretta da Mentana, che all’inizio del suo tg aveva annunciato di voler raccontare, «al termine della trasmissione», il «lieto fine della baruffa». Tutto a favore degli ascolti, naturalmente: i suoi e quelli della collega, che nell’ultima puntata di Otto e mezzo - in attesa di una sua ulteriore replica, mai arrivata, a Mentana - ha registrato quasi un punto in più di share. 

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LA DICHIARAZIONE
Pace fatta, dunque? Non proprio.

Perché se da Gruber continuano a non arrivare segnali (l’unica reazione alla nota di La7: «Condivido da sedici anni la linea e le regole della mia azienda»), Mentana ieri non ha voluto rinunciare all’ultima parola. E così, riprendendo la linea dalla pubblicità, «abbiamo controllato che nessuno degli spot parlasse d’incontinenza», ha detto, un istante prima di leggere il comunicato dell’azienda, tornando sull’offesa ricevuta. E dopo aver affermato di «sottoscrivere» le parole del suo editore, ha aggiunto: «Ci scusiamo con chi si sia sentito toccato negativamente da queste polemiche, nate perché siamo stati accusati di qualcosa che non è vero non vero. Non abbiamo mai sforato (andare oltre il limite, in gergo, ndr)un quarto d’ora, anzi mai più di cinque minuti. Non accusiamo nessuno, ma non vogliamo essere accusati nemmeno noi. E adesso, buon divertimento». Palla al centro: questa sera nessuno ha sforato.

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