Giulio Mestichelli, il processo sul motociclista morto a 28 anni assolve l’imputato aquilano

Caduta fatale non causata dell’impatto con un fuoristrada

Giulio Mestichelli
di Marcello Ianni
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Sabato 20 Aprile 2024, 08:39

L’AQUILA – E’ morto a seguito dell’impatto contro la moto che arriva in senso opposto ma la caduta fatale, che sarebbe avvenuta senza né copertura visiva, non è stata determinata dall’impatto con il fuoristrada condotto dall’imputato. E così, seguendo le tesi del perito e quella dell’avvocato Enzo Cacio del Foro dell’Aquila, il Tribunale dell’Aquila ha messo un punto sulla morte avvenuta in agosto del 2020, del pizzaiolo di San Benedetto del Tronto, amante delle montagne aquilane, Giulio Mestichelli di 28 anni il quale come poteva saliva sulla Yamaha R1 per raggiungere il lago artificiale di Campotosto passando per i tornanti di San Pietro alla Jenca, in zona Assergi.

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Il medico legale nell’autopsia aveva già accertato che la morte del giovane centauro sarebbe avvenuta non a causa della sua caduta a terra ma dall’essere stato investito dalla moto che in quel momento stava transitando in senso opposto. Imputato di omicidio stradale e assolto ieri dal Tribunale, Marino Gianfrancesco, 72 anni di Camarda, assistito dall’avvocato Enzo Cacio, conosciuto e stimato allevatore, risultato negativo ai test sulla presenza di alcol o sostanze stupefacenti.

Il Pm aveva chiesto per il 72enne la condanna a 2 anni di reclusione. Il consulente aveva evidenziato nella sua relazione la velocità sostenuta del centauro deceduto, avvertito dal un suo amico che lo precedeva con l’interfono della presenza del fuoristrada non visibile però alla vittima che già si era immesso nel tratto stradale dove vigeva la linea di mezzeria, risultata comunque sbiadita dalla visuale dell’imputato.

Una caduta da spavento, si potrebbe dire, senza contatto che per il giovane centauro è risultata fatale. Sempre l’esperto ha escluso all’imputato condotte omissive sul soccorso perché effettivamente non si era accorto di nulla, uscendo da una stradina interpoderale. Gli stessi motociclisti testimoni, (due centauri di Bologna) sentiti dagli agenti della polizia stradale, non hanno mai parlato del fuoristrada verso il quale era stata contestata un’errata manovra che imponeva la svolta a sinistra (non a destra come è avvenuto) nell’uscire dalla strada interpoderale. Tesi quest’ultima comunque superata dal fatto che il mezzo non ha avuto alcun rilievo causale rispetto la perdita di controllo della due ruote da parte del compianto Mestichelli. Di qui l’assoluzione per l’imputato aquilano.

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