PERUGIA - Un anziano vedovo, un nuovo matrimonio con la badante da portare all'altare e la famiglia che si unisce granitica: questo matrimonio non s'ha da fare. Perché? Perché l'uomo «è sordo e non ci ha detto nulla». Due delle motivazioni arrivate davanti ai giudici per opporsi alle seconde nozze di un fratello e di un nonno, in qualche modo considerato dalla sua famiglia vittima delle mire della donna che ambisce alla sua eredità. Ma per la Prima sezione del tribunale civile di Perugia questi motivi di opposizione non sono validi e il matrimonio, se l'anziano vuole, si può fare.
Questo il contenuto del decreto dei giudici civili, per un procedimento discusso a gennaio e da poco pubblicato sul Notiziario della Corte d'appello di Perugia. Un caso molto particolare presentato dalle sorelle e i nipoti di un uomo di ottantanove anni pronto a convolare a nuove nozze. L'anziano, infatti, è rimasto vedovo da un anno e all'improvviso la famiglia scopre dei suoi progetti matrimoniali con una donna molto più giovane. Cinquantasei anni, conosciuta perché nel recente passato è entrata in casa e in famiglia perché impegnata ad assistere la moglie dell'uomo, malata e poi defunta. E proprio il non averlo comunicato ai parenti, tenuti all'oscuro fino alla pubblicazione delle partecipazioni, ha fatto ancora più inquietare sorelle e nipoti dell'anziano, convinti che la scelta del silenzio «fosse – si riassume nel Notiziario - un escamotage della donna per raggiungere scopi personali non contemplati dal vincolo coniugale».