Rocca di Mezzo, molestata al bar dallo zio e dall’amico: due arresti

I due uomini sono stati arrestati a Rocca di Mezzo con l’accusa di aver palpeggiato la minore il cui racconto è risultato credibile

Rocca di Mezzo
di Marcello Ianni
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Martedì 23 Aprile 2024, 11:17

L’AQUILA  – Prima palpeggiata all’interno di un bar poi nella centralissima piazza Principe di Piemonte di Rocca di Mezzo da parte di due persone, una delle quali suo zio (di 48 anni), con l’amico (di 58) che aveva trovato il tempo anche di urinare in pubblico davanti allo stesso locale. Per entrambi sono scattate le manette da parte dei carabinieri della locale stazione diretti dal maresciallo Mario Aloisio su coordinamento del Procuratore capo facente funzioni dell’Aquila, Fabio Picuti.

E’ quanto accaduto il Primo aprile scorso ai danni di Lucia (nome di fantasia) di 11 anni la quale, insieme a un’amichetta dodicenne, aveva deciso di andare a trovare la titolare di un bar considerata da lei quasi come una di famiglia, una zia. Entrata nel locale, Lucia era stata invitata dallo zio (che stava consumando vino) che era in compagnia di un secondo uomo, a prendere una consumazione. Per assecondare le insistenze del parente aveva scelto una bomba al cioccolato. Accompagnando dopo poco l’amichetta al bagno, durante il tragitto Lucia sarebbe stata improvvisamente afferrata dallo zio e palpeggiata più volte sul seno, fino a quando l’uomo non aveva lasciato la presa.

INSEGUIMENTO

Di qui la decisione di uscire fuori dal bar, insieme alla sua amichetta, entrambe però subito seguite dai due. Qui sempre secondo l’accusa, i due indagati raggiunta l’11enne, le avrebbero stretto i fianchi tra i loro corpi in modo da impedirle ogni movimento per essere nuovamente palpeggiata. A salvarla, l’amichetta di 12 anni, che aveva invitato i due adulti ad andare via. Il 58enne incurante della presenza delle due minorenni aveva iniziato a urinare fuori il bar.

Alle due ragazzine non era rimasto altro che trovare riparo nuovamente dentro il bar con la titolare che non aveva perso tempo nell’abbassare la saracinesca per evitare nuovamente l’ingresso dei due uomini.

Infine la denuncia dei genitori di Lucia ai carabinieri che, a tempo record, hanno ricostruito l’intera brutta vicenda.

Per il Gip del Tribunale dell’Aquila Marco Billi che ha firmato le due ordinanze cautelari «la ricostruzione dei fatti effettuati dalla minorenne è credibile in quanto non caratterizzata da profili di contradditorietà e formulata in modo chiaro e sereno, trova riscontri esterni nelle sommaria informazioni rese dall’altra minore e dalla titolare del bar».

ESIGENZE CAUTELARI

Sulle esigenze cautelari «gli indagati non si sono fatto scrupolo di agire, in modo continuato nello stesso contesto temporale, nei riguardi di una minorenne, con il 48enne incurante del vincolo parentale con la parte offesa. La superficialità con la quale gli indagati hanno agito- si legge sempre nell’ordinanza del Gip- consente di ritenete altamente probabile una reiterazione delle condotte analoghe anche verso altre bambine».

A pesare nella scelta di Pubblico ministero e Giudice per le indagini preliminari, anche i precedenti penali di entrambi gli indagati. L’attività dei carabinieri di Rocca di Mezzo fa il paio con quella che quotidianamente la Procura aquilana porta avanti il gruppo “Codice rosso”.

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